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Nella società in cui per l'uomo la natura non è più terra di conquista, ma forza vitale...l'arte non esiste più, perché l'espressione è libera e mistica. Un grande genio come Picasso disse che "l'unica arte è quella primitiva". Poco prima dell'era cristiana, "la civiltà dell'uomo", pose le basi della sua più violenta credenza, secondo la quale l'universo che ci ospita, è producibile e distruttibile a volontà. Dimentichi forse, che l'anima vive in tutte le cose, anche in quelle inanimate. L'arte occidentale insorge dalla perdita di uno spazio sacro; perché reliquia di una luce estinta e sintomo rimosso che affonda nelle viscere. E' il racconto di una esplorazione socio-antropologica della condizione umana.  

Sergio Valeri scultore, nasce a Terni nel 1960, dopo l'Accademia di Belle Arti, altrove, nella penombra, dove il soffio del vento si placa, solo la memoria torna a parlargli di arte: l'Arte classica, historiae di miti e leggende cariche di fascinazione. Il mythos, nei suoi guizzi onirici dove i corpi vibrano, strisciano: corpo su corpo, massa omogenea dell'umano. E' cognizione a far propria l'unica legge possibile, quella della gravità; sarà fatale per lui saggiare la statica delle masse, dei volumi, delle energie e dell'azione.
Quando Valeri affonda le mani nell'argilla alla ricerca di presenze nascoste, esse non più aliene, si rivelano alla nascita. Il divenire è moto! Sarà possibile, si chiede Valeri il maestro, ricondurre la materia a movimenti corporeo elementari? Si, è un principio d'infinità. Questa infinità non può che liberarsi. E' l'amplificazione furente dell'abisso fisico di queste forme inerti, finalmente libere dalla corporeità in eccesso che le imprigiona...
La terra argilla... l'acqua agente... la soluzione; l'estirpazione della sostanza. La chimica soprasensibile che riduce alla sua originaria entità fisica, al seme, al germe di vita.
Il mutamento della causa formale.
L'aria e la luce che permeano, sono la chiave del composito interiore, che rende l'occulto manifesto. Il primo passo verso il non essere e l'essere.
Il quarto elemento è il fuoco che avvampa, come il lievito nella fattura del pane; il frutto del sole, il punto di forza, la fissità del calore che anima.
Terra, aria, acqua e fuoco. Sono i quattro elementi.
I valori assoluti della sostanza:
che da essi ha vita e che per essi vive!
In un'epoca in cui i codici sono terribilmente contraffatti, Sergio Valeri analizza una semiotica consapevole, in piena emancipazione! Si affida ai rudimenti arcaici. La sua regola riconduce alla sistematizzazione filosofica di Epicuro e della scuola del Giardino; La raffigurazione trascende e implica la concettualizzazione dei phantasmata dell'inventiva; il magazzino del suo arredo mentale. Esseri animati e inanimati sono evocati dal maestro Valeri, che dà vita all'estrinsecazione del silenzio in una smisurata quantità di vuoto, nel quale, si aggirano i germi della scienza della sua arte: tecnica materica e resoconto matematico nell'ordine del cosmo.

Sergio Valeri